L’AIDO E LE DONAZIONI DI ORGANI

Chi è in attesa di un organo può contare solo sulla donazione per continuare a vivere.

Spesso evitiamo di pensare a questi problemi, ma chi ne ha bisogno ci pensa ogni giorno.

Il numero delle persone in lista di attesa per un trapianto d’organi è in aumento e spesso questa è l’unica terapia in grado di salvare una persona dandole l’opportunità di proseguire una nuova vita.

Esprimere in vita il consenso alla donazione di organi è una scelta consapevole, oltre che un gesto di grande umanità.

Il ruolo dell’AIDO è quello di promuovere, in base al principio della solidarietà sociale, la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule; favorire la conoscenza di stili di vita atti a prevenire l’insorgere di patologie che possano richiedere come terapia il trapianto di organi; provvedere, per quanto di competenza, alla raccolta di dichiarazioni di volontà favorevoli alla donazione di organi, tessuti e cellule post mortem.

Per il raggiungimento delle finalità associative l’AIDO promuove campagne di sensibilizzazione ed informazione; instaura rapporti e collaborazioni con Istituzioni, Enti pubblici e privati ed Associazioni italiane e internazionali; svolge attività di informazione nelle materie di propria competenza con particolare riferimento al mondo del lavoro, della scuola, delle Forze Armate, delle Confessioni religiose e delle Comunità sociali; promuove e partecipa ad attività di formazione, informazione, sensibilizzazione e di sostegno alla ricerca scientifica nel campo del prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule; promuove la conoscenza delle finalità associative e delle attività svolte attraverso la stampa associativa e materiale multimediale; provvede, per quanto di competenza, alle formalità necessarie per l’esecuzione della volontà degli iscritti.

TUTTI POSSONO SCEGLIERE DI ESSERE DONATORI

I donatori di organi sono persone di qualunque età che muoiono in ospedale nelle Unità di Rianimazione, a causa di una lesione irreversibile al cervello (emorragia, trauma cranico, aneurisma etc.) o di un prolungato arresto cardiaco, accertato tramite elettrocardiogramma per almeno 20 minuti, che abbiano prodotto la totale distruzione delle cellule cerebrali causando la morte del paziente per irreversibile e completa cessazione dell’attività cerebrale.

Tutti gli organi sono prelevabili. In presenza di malattie infettive trasmissibili, l’idoneità dell’organo al trapianto è scrupolosamente valutata dai medici con specifici esami. In qualche caso, la malattia di uno o più organi non pregiudica l’utilizzazione di altri organi o tessuti per il trapianto.

DOVE SI PRELEVANO GLI ORGANI

Gli organi sono prelevati nelle sale operatorie degli ospedali accreditati dalla Regione o dal Ministero, da équipes medico-chirurgiche che operano nel più’ grande rispetto del corpo del defunto. Dopo il prelievo, il corpo del defunto è a disposizione dei congiunti per le procedure relative alla sepoltura.

QUANDO AVVIENE IL PRELIEVO

Il prelievo avviene quando sia stata accertata e documentata la morte encefalica o morte cerebrale in stato definitivo e irreversibile.

L’accertamento e la certificazione di morte sono effettuati da un collegio di tre medici (medico legale, anestesista-rianimatore, neurofisiopatologo) diversi da chi ha constatato per primo la morte e indipendenti dall’équipe che effettuerà il prelievo e trapianto. Questi medici accertano la cessazione totale e irreversibile di ogni attività del cervello per un periodo di osservazione non inferiore a 6 ore.

ORGANI, TESSUTI E CELLULE: COSA SI PUÒ DONARE?

Gli organi che si possono prelevare sono i reni, il fegato, il cuore, il pancreas, i polmoni e l’intestino, mentre i tessuti sono le cornee, il tessuto osseo, le cartilagini, i tendini, la cute, le valvole cardiache, i vasi sanguigni.

Possono essere anche donate le cellule staminali adulte, cellule non specializzate che si trovano in tessuti del corpo come il midollo osseo, la cresta iliaca o il tessuto adiposo; sono multi potenti in grado di differenziarsi solo in alcuni tipi di cellule tissutali.

Al termine di una gravidanza ogni mamma può donare preziose cellule staminali emopoietiche prelevate dal sangue cordonale e la membrana amniotica, tessuto non immunogenico facilmente trapiantabile.

COS’È IL TRAPIANTO

Il trapianto è un’efficace terapia per alcune gravi malattie che colpiscono gli organi o tessuti del corpo umano e che non sono curabili in altro modo.

Grazie all’esperienza acquisita negli ultimi anni il trapianto consente al paziente una durata e una qualità di vita che nessun’altra terapia è in grado di garantire. Non tutti i pazienti che necessitano di trapianto però possono riceverlo a causa dello scarso numero di donatori.

Al 31/12/2022 risulta che in Italia sono stati effettuati 3.887 trapianti (3.518 da donatori cadaveri e 369 da donatori viventi), con un aumento del 2,5% rispetto al 2021; a fronte purtroppo di 8.002 persone in lista di attesa per un trapianto di organi (tra questi, circa 200 sono in età pediatrica).

DOVE SI EFFETTUANO I TRAPIANTI

Il trapianto di organi in Italia viene eseguito negli ospedali o strutture sanitarie accreditate dalle Regioni ed è totalmente gratuito per il ricevente.

A CHI SI TRAPIANTANO GLI ORGANI

Gli organi prelevati vengono trapiantati ai pazienti selezionati tra tutti quelli iscritti in lista di attesa. La selezione del ricevente è effettuata in base a criteri oggettivi e trasparenti (compatibilità clinica ed immunologica) che favoriscono la massima riuscita del trapianto.

I tessuti prelevati possono essere conservati in banche appositamente attrezzate prima di essere utilizzati sul ricevente.

LE RELIGIONI E LA DONAZIONE DI ORGANI

La maggioranza delle religioni o confessioni religiose occidentali sostengono senza alcun dubbio la donazione e il trapianto degli organi.

La Chiesa Cattolica ha sottolineato in molte occasioni che la donazione degli organi è un atto supremo di generosità, carità e amore.

Altre religioni, fra cui quella Ebraica, Islamica e dei Testimoni di Geova non pongono nessuno ostacolo alla donazione.